Udaipur: il luogo più romantico del continente indiano

5° giorno

Udaipur è stata definita come “il luogo più romantico del continente indiano” e non si fatica a capire il perché. E’ la “città dell’alba” o la “città bianca” ed il bianco, assieme al rosa pallido ed al giallo crema, sono i colori che contraddistinguono questa città del Rajasthan.

La città sorge ai piedi dei monti Aravalli, sulle sponde del romantico lago Pichola, un grande lago di ben 41 km di lunghezza per 3 km di larghezza, in parte ampliato artificialmente grazie ad una diga. Al centro del lago Pichola si trova il Lake Palace, un palazzo bianco che sembra sia in parte semi sommerso o che galleggi nelle verdi acque. Un tempo residenza estiva dei sovrani, oggi esclusivo e famoso in tutto il mondo hotel di lusso.

La prima parte della giornata la dedichiamo alla visita del City Palace che si trova sulla riva est del lago. È il più grande palazzo del Rajasthan: quasi 250 metri di lunghezza per 30 di altezza, adornato di cupole, balconcini e torrette,  un connubio di stili rajput e moghul. Buona parte del palazzo è oggi diventata un museo, dove poter ammirare le sale sontuosamente decorate, gli specchi, i dipinti e le piastrelle colorate. Bellissimi i mosaici raffiguranti i pavoni. Dalle terrazze del palazzo si può sorseggiare un the mentre si gode una spettacolare vista sul lago. Non mi soffermo oltre sulla descrizione delle sale del palazzo: il complesso del City Palace è enorme e qualche ora a disposizione consente di vederne solo una piccola parte: programmate in anticipo cosa vedere.

Ci fermiamo a pranzo all’Ambrai, l’unico buon ristorante che si trova sulla riva del lago. È possibile mangiare all’aperto nel giardino con la vista del Lake Palace, del City Palace e del Lal Ghat. Ottima la cucina tipica indiana: il tandoori è ottimo.

Udaipur è l’ideale per lo shopping:  è rinomata per l’artigianato, libri in carta fabbricata a mano, tappeti, gioielli in argento, tessuti stampati a mano, marmo, legno e tanti altri oggetti ancora. Ma noi decidiamo di fare un salto al mercato della città, non cerchiamo souvenir ma il contatto con la gente che esce per comprare la spesa del giorno. Girelliamo per i banchi di frutta e verdura, spezie e tessuti. È un tripudio di colori! Ovunque si guardi, se devo scegliere un aggettivo per descrivere questo paese è proprio “colorato”.

Lasciamo il mercato e torniamo sulle sponde del lago dove prendiamo un imbarcazione che ci porta all’isola di Jagmandir, dove sorge il palazzo delle feste, costruito nel XVII secolo al centro del lago. Prima di arrivare sull’isola si notano subito gli elefanti scolpiti nella pietra che circondano l’edificio. Sembra che l’imperatore moghul Shah Jahan abbia preso alcuni spunti da quest’opera architettonica per la progettazione del Taj Mahal. Escursione piacevole ma non da considerare irrinunciabile.

Il sole sta calando e noi rientriamo in albergo, ma sulla strada questa città ci regala un bellissimo tramonto sulla riva del lago.

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